I cittadini italiani possono recarsi in Giappone senza visto per motivi di turismo e per un massimo di 90 giorni di permanenza.
Per soggiorni superiori a 90 giorni sarà invece necessario munirsi di un visto, che potrà essere richiesto presso l’Ambasciata giapponese a Roma o il Consolato giapponese a Milano.
Dalla fine di novembre 2007 sono entrate in vigore le nuove procedure di ingresso nel Paese, previste dalla Legge n. 43 del 24.05.2006 “Law for Partial Amendment of the Immigration Control and Refugee Recognition Act”.
In base a detta procedura, al momento dello sbarco, vengono rilevati i dati biometrici (impronte digitali e fotografia del viso) di tutti i cittadini stranieri che giungono in Giappone. Coloro che si rifiutano di fornire tali dati verranno rimpatriati con il primo volo disponibile.
Sono escluse dall’applicazione di questa procedura le seguenti categorie: 1) i residenti permanenti speciali; 2) i minori di 16 anni; 3) chiunque svolga un’attività che ricada sotto lo status di “residence for diplomat or official”; 4) chi sia invitato dal titolare di un’Amministrazione pubblica giapponese; 5) chi venga indicato, con un’ordinanza del locale Ministero della Giustizia, come equivalente alle categorie di cui al punto 3) o 4).